27 Giugno 2025 - 10:22 | by lavocedeilaghi
Italia, Lago Maggiore , Lago Maggiore, Mussolini, Sesto Calende, Ufo, Vergiate
Con l’avvicinarsi del 2 luglio, Giornata Mondiale dedicata agli UFO (Unidentified Flying Object), torna alla mente di quello strano incidente che occorse nella zona tra Sesto Calende e Vergiate, a pochi chilometri dal lago Maggiore, nel lontano 1933.
Questa è la storia che si tramanda da quel tempo, tra leggenda e mistero, e che vide il coinvolgimento addirittura di Mussolini.
Secondo alcuni documenti emersi tra gli anni ’90 e 2000, in mano Centro Ufologico Nazionale (CUN) — e mai confermati da fonti ufficiali — il 13 giugno 1933 un oggetto volante non identificato sarebbe precipitato nei pressi di Vergiate, nell’area industriale di Campo della Promessa. L’oggetto, secondo i presunti rapporti, avrebbe avuto una forma discoidale e sarebbe stato recuperato dai militari italiani, per poi essere trasportato in una struttura top secret vicino a Sesto Calende, proprio a ridosso del lago Maggiore.
A occuparsi del caso sarebbe stato un enigmatico organismo noto come Gabinetto RS/33, una sorta di “unità UFO” ante-litteram istituita sotto il diretto controllo di Benito Mussolini. A guidarlo, secondo le fonti non ufficiali, il celebre scienziato Guglielmo Marconi, con il compito di studiare la tecnologia recuperata. Il presunto velivolo sarebbe stato custodito per anni in una base militare italiana — forse il hangar SIAI-Marchetti di Vergiate — fino a quando, nel dopoguerra, sarebbe stato “trasferito” agli americani, forse nell’ambito delle operazioni segrete di collaborazione post-bellica.
I primi a parlare pubblicamente del caso furono alcuni ufologi italiani, tra cui Roberto Pinotti, presidente del CUN, che negli anni ’90 rese noti dei documenti anonimi in cui si parlava di quel recupero. Vi si trovavano presunte lettere firmate da Mussolini, appunti tecnici e rapporti militari.
Nulla di tutto ciò è stato mai verificato in modo indipendente, ma alcuni studiosi hanno sottolineato la coerenza interna dei materiali. Altri, più scettici, parlano di falsificazioni ben orchestrate. Rimane il fatto che il presunto “UFO di Vergiate” è oggi considerato da molti l’equivalente italiano di Roswell, con decenni di misteri, omissioni e speculazioni.
Non è solo Vergiate a catturare l’immaginazione. Anche il Lago Maggiore stesso è stato nel tempo al centro di osservazioni misteriose.
Si narra di luci notturne che emergono dall’acqua, strani movimenti radar, velivoli silenziosi avvistati nei pressi di Angera, Laveno o Stresa.
In alcuni casi, si è trattato di semplici aerei militari in esercitazione o droni. Però, in altri casi, i testimoni parlano di oggetti “non convenzionali”, capaci di muoversi a velocità insolite o senza rumore. Tra le storie più bizzarre c’è quella di un pescatore che, nel 1978, avrebbe visto una “cupola metallica” emergere brevemente dall’acqua vicino alle Isole Borromee.
Il fascino del mistero resta. Vergiate, oggi tranquilla cittadina lombarda, nasconde dietro i suoi capannoni e le sue piste d’atterraggio militari una leggenda che non smette di far parlare. Che si tratti di fantasie alimentate dalla Guerra Fredda, di veri insabbiamenti o di fenomeni ancora da spiegare, la storia dell’UFO di Vergiate è ormai parte della cultura popolare italiana.
Il Lago Maggiore continua a guardare in silenzio. Ma di notte, ogni tanto, c’è chi giura di vedere ancora una luce che danza sull’acqua e scompare nel nulla.