27 Giugno 2025 - 10:56 | by lavocedeilaghi
Lago Maggiore, Lesa , Alessandro Manzoni, Lago Maggiore, Lesa, Simona Munaro
Un omaggio ad Alessandro Manzoni che diventa anche un racconto visivo del territorio di Lesa: è questo il significato del nuovo murale che verrà inaugurato il 4 luglio nella piazzetta di San Bernardino. A realizzarlo, il team di Simona Munaro (SM MunaroRestauri), specializzato in restauro e decorazione.
Il murale ha un significato importante, come spiega il sindaco Luca Bona: “Questo progetto si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione delle radici storiche e culturali del nostro territorio. Ho voluto riprendere una celebre mappa tratta dal Dizionarietto del Tarùsc di Padre Manni, reinterpretandola in chiave “lesiana. Manzoni è figura centrale e una serie di elementi decorativi raccontano luoghi storici e prodotti agricoli simbolo della nostra identità. In particolare, ho voluto omaggiare quei frutti della terra che per generazioni hanno nutrito la nostra comunità”.
“È stato pensato in occasione dei 150 anni dalla morte di Manzoni, ma ci è voluto del tempo per portarlo a termine, anche per via delle necessarie autorizzazioni. Il Comune di Lesa ha creduto fortemente nel progetto, seguendone ogni fase in modo davvero partecipe e collaborativo”.
“Non si tratta di un murales classico. Abbiamo dipinto su pannelli intonacati come se fossero muri veri, usando colori acrilici. Tutto è stato condiviso con la Soprintendenza, vista la posizione centrale in cui è posizionato”.
“Oltre a Manzoni, abbiamo inserito simboli fortemente legati al territorio: pesche, ulivi, uva. Quest’ultima era coltivata tra Lesa e Massino per produrre il Serbillano, vino amato dallo scrittore. In primo piano ci sono anche barche e uno scorcio di Lesa in seppia”.
“Si tratta della mappa storica degli ombrellai, con i soprannomi dialettali dei paesi, da Arona al Mottarone. Lesa, ad esempio, è indicata come “i Persic”, per la tradizione delle pesche. È un dettaglio che lega arte, memoria e identità locale”.
“Trovare l’equilibrio tra narrazione e impatto visivo. Ma la vera ricchezza è stata la collaborazione con l’amministrazione, in particolare con il sindaco Luca Bona e la comunità. È raro sentire così tanta partecipazione per un progetto artistico”.
“Dal vivo ha una presenza forte, nonostante misuri solo 4 metri per 2,5. Vederlo nella piazzetta, in dialogo con il borgo, è emozionante. È un racconto collettivo che unisce arte, territorio e memoria”.