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Un murale per raccontare Lesa e il Manzoni

Un omaggio ad Alessandro Manzoni che diventa anche un racconto visivo del territorio di Lesa: è questo il significato del nuovo murale che verrà inaugurato il 4 luglio nella piazzetta di San Bernardino. A realizzarlo, il team di Simona Munaro (SM MunaroRestauri), specializzato in restauro e decorazione.


Il murale ha un significato importante, come spiega il sindaco Luca Bona: “Questo progetto si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione delle radici storiche e culturali del nostro territorio. Ho voluto riprendere una celebre mappa tratta dal Dizionarietto del Tarùsc di Padre Manni, reinterpretandola in chiave “lesiana. Manzoni è figura centrale e una serie di elementi decorativi raccontano luoghi storici e prodotti agricoli simbolo della nostra identità. In particolare, ho voluto omaggiare quei frutti della terra che per generazioni hanno nutrito la nostra comunità”.

Intervista a Simona Munaro

Com’è nato il progetto del murale?


“È stato pensato in occasione dei 150 anni dalla morte di Manzoni, ma ci è voluto del tempo per portarlo a termine, anche per via delle necessarie autorizzazioni. Il Comune di Lesa ha creduto fortemente nel progetto, seguendone ogni fase in modo davvero partecipe e collaborativo”.

Che tecnica avete utilizzato?


“Non si tratta di un murales classico. Abbiamo dipinto su pannelli intonacati come se fossero muri veri, usando colori acrilici. Tutto è stato condiviso con la Soprintendenza, vista la posizione centrale in cui è posizionato”.

Qual è il significato dell’opera?


“Oltre a Manzoni, abbiamo inserito simboli fortemente legati al territorio: pesche, ulivi, uva. Quest’ultima era coltivata tra Lesa e Massino per produrre il Serbillano, vino amato dallo scrittore. In primo piano ci sono anche barche e uno scorcio di Lesa in seppia”.

C’è anche un elemento unico nel murale, di cosa si tratta?


“Si tratta della mappa storica degli ombrellai, con i soprannomi dialettali dei paesi, da Arona al Mottarone. Lesa, ad esempio, è indicata come “i Persic”, per la tradizione delle pesche. È un dettaglio che lega arte, memoria e identità locale”.

Qual è stata la sfida più grande?


“Trovare l’equilibrio tra narrazione e impatto visivo. Ma la vera ricchezza è stata la collaborazione con l’amministrazione, in particolare con il sindaco Luca Bona e la comunità. È raro sentire così tanta partecipazione per un progetto artistico”.

Che effetto fa vedere l’opera completata?


“Dal vivo ha una presenza forte, nonostante misuri solo 4 metri per 2,5. Vederlo nella piazzetta, in dialogo con il borgo, è emozionante. È un racconto collettivo che unisce arte, territorio e memoria”.

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Misteri di Lago: quando un Ufo si schiantò tra Sesto e Vergiate

Con l’avvicinarsi del 2 luglio, Giornata Mondiale dedicata agli UFO (Unidentified Flying Object), torna alla mente di quello strano incidente che occorse nella zona tra Sesto Calende e Vergiate, a pochi chilometri dal lago Maggiore, nel lontano 1933.

Questa è la storia che si tramanda da quel tempo, tra leggenda e mistero, e che vide il coinvolgimento addirittura di Mussolini.

1933: un disco volante nei cieli d’Italia fascista?

Secondo alcuni documenti emersi tra gli anni ’90 e 2000, in mano Centro Ufologico Nazionale (CUN) — e mai confermati da fonti ufficiali — il 13 giugno 1933 un oggetto volante non identificato sarebbe precipitato nei pressi di Vergiate, nell’area industriale di Campo della Promessa. L’oggetto, secondo i presunti rapporti, avrebbe avuto una forma discoidale e sarebbe stato recuperato dai militari italiani, per poi essere trasportato in una struttura top secret vicino a Sesto Calende, proprio a ridosso del lago Maggiore.

A occuparsi del caso sarebbe stato un enigmatico organismo noto come Gabinetto RS/33, una sorta di “unità UFO” ante-litteram istituita sotto il diretto controllo di Benito Mussolini. A guidarlo, secondo le fonti non ufficiali, il celebre scienziato Guglielmo Marconi, con il compito di studiare la tecnologia recuperata. Il presunto velivolo sarebbe stato custodito per anni in una base militare italiana — forse il hangar SIAI-Marchetti di Vergiate — fino a quando, nel dopoguerra, sarebbe stato “trasferito” agli americani, forse nell’ambito delle operazioni segrete di collaborazione post-bellica.

Documenti anonimi, indizi inquietanti

I primi a parlare pubblicamente del caso furono alcuni ufologi italiani, tra cui Roberto Pinotti, presidente del CUN, che negli anni ’90 rese noti dei documenti anonimi in cui si parlava di quel recupero. Vi si trovavano presunte lettere firmate da Mussolini, appunti tecnici e rapporti militari.

Nulla di tutto ciò è stato mai verificato in modo indipendente, ma alcuni studiosi hanno sottolineato la coerenza interna dei materiali. Altri, più scettici, parlano di falsificazioni ben orchestrate. Rimane il fatto che il presunto “UFO di Vergiate” è oggi considerato da molti l’equivalente italiano di Roswell, con decenni di misteri, omissioni e speculazioni.

Il Lago Maggiore: teatro di altri misteri?

Non è solo Vergiate a catturare l’immaginazione. Anche il Lago Maggiore stesso è stato nel tempo al centro di osservazioni misteriose.

Si narra di luci notturne che emergono dall’acqua, strani movimenti radar, velivoli silenziosi avvistati nei pressi di Angera, Laveno o Stresa.

In alcuni casi, si è trattato di semplici aerei militari in esercitazione o droni. Però, in altri casi, i testimoni parlano di oggetti “non convenzionali”, capaci di muoversi a velocità insolite o senza rumore. Tra le storie più bizzarre c’è quella di un pescatore che, nel 1978, avrebbe visto una “cupola metallica” emergere brevemente dall’acqua vicino alle Isole Borromee.

Tra leggenda e realtà

Il fascino del mistero resta. Vergiate, oggi tranquilla cittadina lombarda, nasconde dietro i suoi capannoni e le sue piste d’atterraggio militari una leggenda che non smette di far parlare. Che si tratti di fantasie alimentate dalla Guerra Fredda, di veri insabbiamenti o di fenomeni ancora da spiegare, la storia dell’UFO di Vergiate è ormai parte della cultura popolare italiana.

Il Lago Maggiore continua a guardare in silenzio. Ma di notte, ogni tanto, c’è chi giura di vedere ancora una luce che danza sull’acqua e scompare nel nulla.

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Giorgio Piccaia espone a Lesa (NO): “Essere Persona, Essere Natura”

Giorgio Piccaia presenta a Lesa presso l’Ex società Operaia la mostra dal titolo “Essere Persona, Essere Naturacon un’installazione site specific dal titolo La Spirale.

La sala è utilizzata come un scenario dove il visitatore viaggia fisicamente tra le opere dell’artista di Agrate Conturbia, dove i numeri della sequenza, i myosotis, la bussola, e i punti cardinale orientano e disorientano.

Luca Bona, sindaco di Lesa: “Il nostro Comune è onorato di ospitare questo progetto site specific dell’artista internazionale Giorgio Piccaia, la sala dell’Ex Società Operaia è un luogo altamente simbolico. Due sono le installazioni site specific attualmente in mostra dell’artista, una a Venezia presso il Palazzo Donà dalle Rose e l’altra a Lesa e questo ci fa veramente piacere, due città d’acqua che ospitano le opere di Piccaia. Installazioni per riflettere sul rapporto tra uomo e natura”.

Giorgio Piccaia: “Questa mostra è un mio omaggio alla natura umana, ho trattato lo spazio in riva al lago come uno scenario dove attraverso i numeri della Sequenza di Fibonacci ci si rapporta con la spiritualità e la natura. Tutto ruota intorno a La Spirale, una spirale che è labirinto e nautilus. Una spirale per entrare e uscire dalla nostre paure, una spirale iniziatica per rapportarci con l’Essere supremo, dove l’inizio della mostra ci riporta all’umiltà e alla incompiutezza della vita. I quattro rotoli e le grandi tele la specchiano e l’avvolgono tutt’intorno”.

Stefania Salvatore, curatrice: “La spirale si specchia nelle grandi tele poste sulle pareti che esprimono l’illusione. La bellezza dell’illusione delle tele richiama al senso del nostro essere in armonia con la natura, la sezione aurea sottende questa armonia”.

About Giorgio Piccaia

Giorgio Piccaia, pittore e scultore, è nato nel 1955 a Ginevra, in Svizzera. Vive e lavora in Piemonte ad Agrate Conturbia. È figlio d’arte, fin da piccolo frequenta gli ambienti artistici ginevrini prima e milanesi poi. L’incontro con John Cage nello storico concerto del ’77 al Teatro Lirico di Milano e nel 1978 con Jerzy Grotowski a Wroslaw nel Teatro Laboratorio segnano la sua arte. Lo spoglio del non essenziale, imparato dai due maestri, caratterizza ancora adesso l’arte di Piccaia. Nei primi anni Ottanta frequenta Corrado Levi nella Facoltà di Architettura a Milano, incontro fondamentale che gli ha permesso, dopo il lavoro sul corpo con performance e happening di giungere alla pittura e alle arti visive. Nel 2018 con l’amico monaco Gregory Sinaite del Monastero di Santa Caterina sul Sinai riscopre Leonardo Pisano detto Fibonacci, matematico dell’Alto Medioevo. Attualmente il suo progetto artistico è legato ai numeri della Sequenza di Fibonacci, che Piccaia dice “mi riporta alla semplicità della Natura e alla riscoperta della Felicità”.

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Prove Invalsi 2022, il Piemonte maglia nera al Nord

Le prove INVALSI 2022 si sono svolte a conclusione del secondo anno scolastico dopo la prima ondata pandemica che ha causato la sospensione delle lezioni in classe per lunghi periodi. L’anno scolastico 2021-22 si è caratterizzato per il ritorno alle lezioni in presenza, anche se in modo graduale e, giocoforza, con alcuni necessari
aggiustamenti. Proprio per questa ragione, anche nel presente anno scolastico è stata sospesa la natura di propedeuticità delle prove INVALSI della terza secondaria di primo grado e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado all’ammissione all’esame di Stato conclusivo dei due cicli d’istruzione.
Nonostante ciò, la partecipazione alle prove INVALSI è stata altissima.
Il 2022 ha visto anche il ritorno della prova in II secondaria di secondo grado dopo due anni di interruzione, sempre a causa della pandemia. Pur non essendo una prova collegata all’esame di Stato, essa riveste un’importanza particolare per il suo valore formativo, ossia di supporto al miglioramento degli allievi che hanno di fronte a loro
ancora tre anni di scuola prima dell’esame conclusivo.

Le prove INVALSI 2022 hanno coinvolto oltre 920.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 545.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e poco più di 953.000 di studenti della scuola secondaria di secondo grado (classe II e ultimo anno).

Le prove Invalsi hanno dimostrato che gli studenti piemontesi hanno maggiori debolezze nei gradi di scuola inferiori. In italiano, in seconda elementare il 35% degli alunni ha ottenuto risultati negativi: è il peggior dato nazionale, seguito da Sicilia e Calabria. Sempre seconda elementare: in matematica, oltre il 30% è insufficiente. Così anche a Bolzano, in Emilia Romagna, Toscana, Calabria, Sicilia e Sardegna.

In quinta elementare i risultai sono leggermente migliori: in italiano quasi il 30% degli studenti italiani è insufficiente e il Piemonte si colloca nella parte bassa della classifica. Peggio va in matematica. In inglese le insufficienze diminuiscono e si assestano tra il 5 e il 10%, nella prima metà della classifica.

Nelle classi delle scuole superiori i dati migliorano, tranne che per le lingue. In Piemonte oltre il 40% degli studenti di quinta superiore è insufficiente nella lettura dell’inglese e quasi il 60% nell’ascolto. Nel Nord Ovest, il Piemonte è la regione peggiore dopo la Liguria.

Al seguente link potete leggere la sintesi di tutti i risultati dei test Invalsi in tutte le regioni italiane

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Leggera scossa di terremoto a Piedimulera (VB)

Una leggera scossa di terremoto ha colpito la zona del VCO

Alle ore 13.20 del 26 luglio si è registrata una debole scossa di terremoto di magnitudo 2.4 con epicentro a Piedimulera (VB).

La scossa è stata avvertita in Val D’Ossola.

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Erika Vallera nuovo Presidente dell’Ente di Gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore

Con decreto del Presidente della Giunta Regionale del Piemonte (15 luglio 2022 n.55) è stato nominato il nuovo presidente dell’Ente di Gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore.

La Comunità delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, durante la seduta tenutasi il 12 maggio scorso, aveva manifestato la propria preferenza per la candidata Erika Vallera alla Presidenza dell’Ente.

Erika Vallera

In sostituzione del Presidente dimissionario Roberto Beatrice è stata dunque nominata Erika Vallera, già vicepresidente dell’Ente.

Erika Vallera, avvocato, è anche consigliere nel comune di Candelo (BI).

L

Erika Vallera proseguirà il lavoro di valorizzazione del Parco partendo dal confronto e dall’ascolto costanti con le istituzioni locali e con le espressioni delle categorie economiche e dell’associazionismo presenti sul territorio.La nuova Presidente rimarrà in carica fino al termine dell’attuale mandato dell’Amministrazione Regionale in carica.

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Incendi boschivi: stato di massima pericolosità in Piemonte

Da giovedì 21 luglio sarà in vigore in tutto il Piemonte lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi, dichiarato dalla Regione in quanto la situazione meteorologica evidenziata dal Centro funzionale di Arpa presenta condizioni di alto rischio a causa del caldo torrido e della mancanza di precipitazioni.

La situazione è aggravata dalla pesante siccità: in queste condizioni, l’innesco e la propagazione di incendi comporterebbero un ingente e non quantificabile prelievo di acqua per lo spegnimento da parte delle forze operative preposte.

“Stiamo affrontando una situazione molto particolare – sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – in cui convergono più fattori che purtroppo favoriscono gli incendi in misura maggiore rispetto alle estati passate. Per questo motivo, già da alcuni giorni, la Protezione civile ha ulteriormente potenziato il proprio dispositivo operativo per la lotta agli incendi, costituito da Vigili del fuoco e Volontari del Corpo AIB Piemonte. È stato inoltre incrementato il servizio elicotteristico con l’attivazione di una seconda base operativa a Costigliole d’Asti, oltre a quella di Busano nel Canavese, per una maggiore copertura del territorio in pronta reperibilità. Ricordo che ognuno di noi può fare qualcosa nella prevenzione degli incendi segnalandone tempestivamente i focolai al 112”.

Nel periodo di massima pericolosità la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata per disposizione nazionale (D. lgs. n. 152/2006, art. 182 comma 6 bis). A questa si aggiungono le misure a carattere regionale, che vietano fuochi entro una distanza di 100 metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, e le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio (accendere fuochi e fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile, compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio). È inoltre vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio, tra cui le lanterne volanti.

La durata varia in funzione della discesa della temperatura e dell’arrivo delle precipitazioni, che potranno evidenziare un rischio minore e consentire di rientrare nei livelli ‘normali’ di pericolo.

“Su questi elementi naturali purtroppo non possiamo incidere – rileva Gabusi – ma siamo sempre in prima linea per contenere al massimo il pericolo e per intervenire rapidamente. Determinante in questa attività la presenza dei volontari del Corpo AIB, che desidero ringraziare per la generosità e il coraggio che mettono in un frangente così rischioso”.

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Arona, una sera al museo per scoprire i Celti

Con il mese di agosto l’ArcheoMuseo di Arona torna a proporre una serie di serate di apertura speciale, che offrono la possibilità di apprezzare il museo by night approfondendo ogni volta un tema diverso. Per i prossimi appuntamenti il tema è “Alla scoperta del Celti”.
Le proposte si svolgono alle ore 21:00 e affrontano con diverse prospettive e per diverse tipologie di pubblico l’interessante fase dell’età del Ferro attestata nel percorso museale soprattutto dagli eccezionali corredi rinvenuti nella necropoli di Dormelletto.
Ogni appuntamento prevede un momento introduttivo di conferenza con proiezione, seguito da attività pratiche e interattive; due serate saranno dedicate al pubblico adulto, due alle famiglie con bambini. Tutte le serate sono con ingresso gratuito, ad esclusione dell’ultima che propone una degustazione e prevede un costo di 15 euro a persona.

L’Assessore alla Cultura e Turismo Chiara Autunno così commenta l’iniziativa: “Anche per questa stagione vogliamo proporre il museo sotto una luce diversa per incuriosire le persone e invogliarle a conoscerlo, siano frequentatori abituali o nuovi visitatori. Il programma si rivolge ad un pubblico eterogeneo e comprende anche famiglie con bambini perché crediamo nell’importanza di un’offerta culturale che sia un’alternativa valida al semplice svago. L’appuntamento che conclude la rassegna è una grande novità che permette di vivere il museo in prima persona e di “gustarlo” letteralmente”.

Questo il programma delle serate:


Martedì 9 agosto ore 21 – I gioielli dei Celti. Conferenza con proiezione a cura della conservatrice Elena Poletti Ecclesia, volta a presentare l’eccezionale patrimonio di ornamenti personali della tarda età del Ferro provenienti dalla necropoli di Dormelletto e da Arona e circondario, inserendoli nel contesto di quanto si conosce su abbigliamento e gioielli dei Celti. Segue una visita al museo che metterà in luce le particolarissime parure di cavigliere e bracciali ad ovoli, le caratteristiche fibule “a testa elmata”, originariamente decorate con incrostazioni di corallo e i resti di tessili conservati per mineralizzazione, che aprono lo sguardo sui vestiti in uso oltre 2000 anni fa.

Martedì 16 agosto ore 21 – La scrittura dei Celti. Dopo una piccola lezione introduttiva sull’alfabeto e le testimonianze scritte dei Celti, verrà proposta un’attività laboratoriale e ludica sulla scrittura in cui si potrà imparare e leggere e scrivere con l’antico alfabeto gallico.
Prenotazione consigliata: tel. 0322 48294 – archeomuseo@comune.arona.no.it

Martedì 23 agosto ore 21 – I vasi a trottola. Dopo una breve lezione introduttiva e una visita tematica per osservare i vasi a trottola, la caratteristica bottiglia in uso nel comprensorio del Lago Maggiore e Ticino nell’età del Ferro e caratterizzata da ricche decorazioni geometriche dipinte, verrà proposta un’attività laboratoriale e creativa di disegno/pittura secondo gli schemi che si osservano su questi vasi.
Prenotazione consigliata: tel. 0322 48294 – archeomuseo@comune.arona.no.it

Martedì 30 agosto ore 21 – I banchetti del Celti. Dopo una breve conferenza introduttiva sulle abitudini alimentari del Celti, condotta in collaborazione dalla conservatrice Elena Poletti Ecclesia e dell’esperta di alimentazione antica Laura Mussi, verrà proposto un percorso di degustazione di pietanze del più lontano passato, comprensiva di quattro assaggi, un salume di antica tradizione, un’insalata di lenticchie alle erbe aromatiche, crostini di pane di farro con formaggio gallico e infine un dolce di ricotta e miele con frutta secca, il tutto accompagnato da assaggi di vino di antichi vitigni, sidro e idromele. Per questa serata, per cui è richiesta la quota di 15 euro a persona, è obbligatoria la prenotazione.
Prenotazione obbligatoria: tel. 0322 48294 – archeomuseo@comune.arona.no.it

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Torna sul lago “Il teatro nei paesi”

IL TEATRO NEI PAESI giunto alla sua seconda edizione avvicina le piccole comunità alla pratica artistica e allo spettacolo dal vivo. Cuore pulsante dell’iniziativa è un Ape Piaggio 50 trasformata in un teatro dagli artisti di Progetto RESCUE.

Con IL TEATRO NEI PAESI si vuole ribadire l’impegno per favorire il decentramento dell’arte e della sua fruizione, riportare attenzione al microturismo e alla conoscenza del territorio da parte dei suoi abitanti nonché invitare a una dimensione empatica e collettiva sempre più necessaria nella società contemporanea.

IL TEATRO NEI PAESI è appositamente ideato per incontrare il pubblico popolare e vario che abita i paesi: dai bambini, agli adulti, agli anziani, delle più diverse estrazioni sociali. Gli spettacoli proposti raccontano di viaggi, resistenza e terre lontane e offrono la possibilità di riflettere sull’oggi e di trascorrere serate piacevoli e leggere.

Per rimanere aggiornati sulle novità: seguite @ilteatroneipaesi su Instagram e sul sito www.progettorescue.com

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Spiagge sul lago Maggiore: il monitoraggio di Goletta dei Laghi

Dopo i dati di Arpa Piemonte anche Legambiente ha pubblicato i dati relativi allo stato di inquinamento delle acque di fronte alle spiagge più frequentate della sponda piemontese.

I dati sono chiari: le uniche spiagge che hanno valori di balneabilità nella norma sono la foce del torrente Erno a Lesa, la foce del torrente San Bernardino e quella del torrente San Giovanni a Intra (VCO) e la foce del torrente Selvaspessa a Baveno (VCO).

Impietosi i dati delle analisi degli altri campionamenti.

Risultano fortemente inquinate: lo sfioratore largo Marconi sul lungolago di Stresa, la foce del Toce a Fondotoce nel VCO. Nell’aronese sono fortemente inquinati la foce del rio Arlasca a Dormelletto (NO) e due punti ad Arona, la foce del torrente Vevera e lo sfioratore del rio San Luigi.